mercoledì 17 dicembre 2014

Ti rispondo sciocchino

Era molto tempo che non entravo nel blog. Oggi, finalmente, sono passata a dare un occhiatina, e ho letto alcuni commenti, i quali sostenevano che le mie fossero solo barocche fantasie. Già, una vita immaginaria da tossicomane. Una vita immaginaria da tossicomane??? Ma dico io, che cazzo vi viene in mente? Se dovessi scegliermi un alter ego immaginario cercherei certamente qualcosa di più dignitoso, no? Ah, l'ingenuità delle piccole menti cresciute sotto campane di vetro, così lontane da  certi percorsi alternativi e azzardati, da pensare evidentemente che i tossici non esistono, sono alla stregua di babbo natale, la fatina dei denti, l'uomo nero... Dio? Forse un invenzione di Irvine Welsh per il suo "Trainspotting". E invece, aimè, esistiamo. E le patetiche esperienze da me descritte sono reali e identiche a quelle di centinaia e centinaia di persone che ubriacano la loro anima per renderla inoffensiva a se stessa. Ma lo stronzetto di turno non ci crede, e pare pensare che frasi tipo "tu non sei una tossica" dovrebbero suonarmi come un offesa. Oh no! La mia reputazione da drogata è rovinata! Ora la gente penserà che sono una persona serena, sana di mente e senza problemi di dipendenza! Maledizione! 
Caro amico malfidato, dovresti prendere in considerazione di  rivedere i tuoi tentativi di critica.

Invece ringrazio di cuore chi ha usato parole di affetto e conforto. Superare i facili giudizi per tentare di capire pare essere cosa rara. Quindi, grazie.

martedì 23 aprile 2013

...

Sono avida di veleni, ricercatrice di venefiche illusioni. Assassina di me stessa, metto i sogni a giacere su un'altare di polveri narcotizzanti.

domenica 21 aprile 2013

Meccanica autodistruttiva


Mi sveglio. Aspetto, faccio passare il tempo. Le 11.00. 
Chiamo il mio compagno di pere. Scendo. Macchina telefono soldi. Chiamo il negro (si negro, dispregiativo anche. Perchè sono nelle sue mani e posso solo attaccarmi ad un insulto). Aspetto. Acquisto. Roba in mano. Torno a casa. Bagno chiuso a chiave. Spada fiala busta. Dolce dolcissimo abbraccio di una dose abbondante di Eroina.
Il resto della giornata sarà tutta in discesa. Comatosa fino alla prossima pera.
Questa è la mia vita. Non riesco a scendere.

domenica 1 aprile 2012

Non ce la farò mai!

No. Non ce la farò mai... non è proprio cosa! Io ci provo ma poi...
Ma come cazzo fate voi altri??
Come cazzo fate a vivere senza? Come si fa?? Una volta scoperta la formula magica che in meno di un attimo ti fa sentire bene, allontana fatica e dolore... come si fa a farne a meno?
Ci riuscite solo perchè non sapete... altrimenti col cazzo che vivreste da lucidi!
Un giorno avremo i nostri riconoscimenti noi, eruditi e incompresi "templari" che portano sulle proprie spalle, con discrezione, il segreto clandestino della serenità fittizia, che sebbene tale,  pur sempre di serenità si tratta...
Diventeremo i prossimi guerrieri misconosciuti del bene. E voi e vostri pregiudizi andranno a farsi fottere nel girone degli incolti.
No? ...no eh....

venerdì 23 marzo 2012

Assenza

Rieccomi qui, 6 mesi dopo diversi fallimentari tentativi di disintossicazione precaria.
Sono lucida. Sento ogni cosa. Sentimenti e pensieri si aggrovigliano nella mia mente. Il mio essere, assopito da tutto quell'anestetizzante si sta risvegliando, riportando a galla emozioni da tempo addormentate. Sento. Io sento tutto.
 Sento le mie emozioni, sento desideri e rimpianti. Sento. Maledizione, sento!!
Guardo il mio braccio, e penso a come sarebbe facile far tacere tutto in un istante. 
Mi manca, Dio se mi manca!
Io La desidero. Desidero farla entrare dentro di me, desidero bucare con l'ago questa mia pelle sottile. Desidero inondare la mia vena di dolce, caldo e miracoloso calore. 
Desidero Lei. 
La desidero come se fosse l'unica cosa che conta, come se fosse come la considero ora, e cioè tutto.
La desidero adesso. Ho bisogno di addormentare i miei sentimenti. Di tornare a sentirmi un insensibile ombra ai piedi del mondo. Voglio farmi. Voglio pungermi, pungermi e addormentarmi tra sogni di irreale lucidità futura, come di consueto nelle mie più gratificanti fantasie.
Io l'amo... e mi manca. L'amo, e nessuno può capirmi. Perchè amare l'insensibilità è come amare il nulla.  Ed io amo il mio nulla con tutta me stessa.
L'amo, e Lei non c'è.


lunedì 19 settembre 2011

Domani smetto


Ci siamo. E' settembre, e come stabilito dovrei smettere esattamente... una ventina di giorni fa.
Si ma lo faccio... lo faccio! Non voglio trascorrere un momento di più in questa condizione! Anzi, domani smetto. Domani o dopo domani.... Aspetto al massimo la prossima settimana... o il prossimo mese. Comunque sicuro prima di Natale, magari mi faccio ancora il capodanno... Ma subito dopo smetto. Certo che smettere col freddo gelido di gennaio non è il massimo... forse aspetterò il tempo mite della primavera... ma poi smetto. Si. Smetto di sicuro.

lunedì 15 agosto 2011

SPEEDBALL

Speedball. L'unione delle due droghe più devastanti e sconvolgenti che esistano: Eroina e Cocaina. Mescolate insieme e assunte per via endovenosa sono una vera e propria bomba per il cervello, un esplosione che invade interamente organismo e ragione. Quando il contenuto della spada con doppia dose, viene spinta dentro la vena, vieni pervaso da una sensazione fortissima. Dopo appena pochi secondi senti già accadere qualcosa dentro di te. I pensieri cominciano ad essere diversi, senti un rumore crescente, simile ad un fischio,  il corpo diventa immediatamente forte e instancabile,  insensibile a dolore, gli occhi vedono, ma non concentri lo sguardo su nulla, la testa gira, e tutto sembra essere in movimento. L'adrenalina sale a mille, il battito del cuore accelera. Un esplosione di sensazioni ti sconvolge. La testa si svuota di ogni pensiero, ogni cosa perde di importanza. Per qualche minuto non c'è nulla al mondo a cui dare attenzione, nulla di considerevole. Nulla di importante. L'unico interesse è rivolto alle sensazioni che si provano in quel preciso istante, e questo è tutto.
Ultimamente mi capita spesso di farmi di speedball, e mi rendo conto che, se la roba è particolarmente buona, come quella che (stranamente) sta girando in questo periodo, può essere realmente rischioso. Ogni volta mi prendo una botta pazzesca, e ogni volta mi accorgo di arrivare quasi al limite dell'overdose. Mi spingo fino al limite, e poi torno indietro. Mi trovo spesso li, sulla linea di confine, vicinissima al collasso.
Una volta mi sono avvicinata davvero all'altro mondo. Quando mi è salita la botta, per qualche minuto non riuscivo a parlare, non riuscivo a mettere insieme le parole, vedevo tutto in un velocissimo movimento, mi è venuta perfino qualche convulsione. Quel giorno ho pensato che sarei collassata, ho pensato di morire. Da allora ogni volta che entro in botta ho paura di collassare. Eppure questa paura non mi ferma dal farmi, anzi, più mi avvicino a quella linea di confine, più provo soddisfazione.
Perchè?
Perchè ho questa continua necessità di superare il limite? Di sconvolgermi fino al punto di rischiare di morire? Eppure io sogno intensamente un futuro di serenità e certezze. Allora perchè ricerco cose così lontane dai miei sogni? Possibile che il bisogno di annullare i miei pensieri sia così forte da rischiare la vita ogni volta? Sono davvero così infelice?

domenica 31 luglio 2011

SMETTO


Bene. Questa settimana, in teoria, dovrebbe essere l'ultima. Poi proverò per l'ennesima volta a tirarmi fuori da questa dipendenza. In teoria. Ma teniamo presente che teoria e pratica, nel mio caso, sono due cose piuttosto differenti e nettamente separate, e molto spesso  non coincidono affatto.

sabato 30 luglio 2011

EMOTIVITA' DA NARCOTIZZARE


Mi capita, da qualche tempo, di alzarmi la mattina, e avere una smisurata sensibilità emotiva. Credo dipenda dal fatto che quando sei sotto effetto di oppiacei le emozioni sono annebbiate, sfocate... addormentate. L'eroina ti anestetizza non solo fisicamente, ma anche interiormente, permettendoti così di non sentire dolore, ovunque esso si trovi, fuori o dentro. Prima della vera e propria carenza fisica, c'è una breve fase in cui la lucidità ti permette di rientrare in contatto con le tue emozioni, che per una persona abituata ad avere sentimenti assopiti, risultano eccessive. Immaginate di avere le vostre emozioni e sentimenti moltiplicati per tre, cinque, dieci volte. Una mazzata emotiva, non vi pare? Sarebbe troppo per una persona normale, figurarsi per un tossico che dedica i suoi anni a cercare di narcotizzare ogni sua sensazione emotiva... per non parlare dei sensi di colpa accumulati negli anni delle sua tossicodipendenza...
In questi momenti di lucidità piango molto, per ogni cosa. Un uragano di sentimenti mi assale, e scuote ogni parte di me facendomi provare sensazioni che ormai non ricordavo. Mi trovo nel mezzo di una tormenta, nella quale mi sento sperduta e impaurita.  Inizialmente sono piacevolmente sorpresa di queste ritrovate emozioni, e me le godo, cerco di viverle, di sentirle, e mi piace, ma via via che passa il tempo queste si fanno sempre più gravose e invadenti, fino a diventare detestabili. Ad un certo punto sono ingestibili, e non ho alternative, devo farle tacere.
Fare tacere quello che si ha dentro. E' questo quello che si fa con la droga. Forse noi tossici, abbiamo qualcosa dentro che non vogliamo sentire, forse sentiamo più del dovuto, siamo persone particolarmente sensibili, e da qui il nostro bisogno di assopire un po' quello che proviamo. Chi lo sa... Personalmente posso dire con certezza di avere un emotività fin troppo reattiva, che quasi mi spaventa. Il pensiero di smettere con la roba mi terrorizza, perchè dovrei rimettermi in contatto con i miei urlanti e chiassosi sentimenti. La mia coscienza comincerebbe a gridarmi addosso rabbiosa, ed io mi troverei nuovamente nuda e disarmata. Senza armatura che protegga il mio cuore. Perchè è questo per me la droga. Un armatura, una corazza che permette al mio cuore di non essere penetrato dagli infausti attacchi che questa vita mi scaglia contro. La spada non è che un arma, anche per noi.

domenica 3 luglio 2011

(Video HEROIN Velvet Underground)



Heroin, be the death of me.
Heroin, it's my wife and it's my life,
Because a mainer to my vein,
Leads to a center in my head,
And then I'm better off and dead.

giovedì 30 giugno 2011

I PERDENTI

Paghiamo la nostra curiosità e il nostro coraggio, il non avere avuto paura di provare a spingerci così oltre. Paghiamo la nostra necessità di frenare ciò che abbiamo dentro, anestetizziamo sentimenti troppo forti da sopportare. Forse siamo più sensibili, forse solo più stupidi. Comunque la paghiamo cara. La paghiamo con gli sguardi schifati di chi ci guarda per strada e sa, la paghiamo con la sofferenza dei nostri cari, che provoca a noi ancor più sofferenza e sensi di colpa, che cerchiamo di far tacere con un'altra dose. La paghiamo buttando a mare i nostri sogni, con l'essere esclusi da gente poco informata. La paghiamo barattando il nostro futuro con pochi attimi di serenità, che, seppur fittizia, ci basta, perchè di meglio non troviamo nella realtà.
Siamo Tossici, e abbiamo perso. Lo sappiamo bene. Viviamo le nostre vite da scapestrati sapendo bene come veniamo considerati. Che possiamo fare? Ce ne sbattiamo. Siamo quelli che la gente cita nei propri esempi per far capire come loro non dovranno mai essere, ma sorpresa sorpresa, questi discorsi li ha fatti ognuno di noi. Ogni tossico ha paragonato se stesso ad un altro tossico affermando "Io non diventerò mai così". Eppure siamo qua. Non guardarmi dall'alto in basso, non giudicarmi, perchè potresti esserci tu al mio posto, con una spada nel braccio, un giorno. Avevo il tuo stesso pensiero riluttante. E non posso crederci ancora, se ci penso, che sia successo proprio a me, a me che avevo sogni, a me che amavo vivere, a me che qualche anno fa dichiaravo con estrema certezza che come quel tipo, io non sarei mai diventata. Attento, perchè ci sei più vicino di quanto credi. Ma non lo sai finchè non sei dentro con entrambi i piedi.

martedì 24 maggio 2011

FOBIA SOCIALE

Già fobia sociale. Paura della gente, delle attenzioni. Paura di uscire di casa. E' tanto tempo ormai che mi crogiolo, di giorno in giorno, tra droga e nevrosi multiple. Qualche giorno fa mi è stata offerta un occasione. Un lavoro, in realtà, ma nella mia condizione questa è un occasione, una di quelle da cogliere. Se mi guardo indietro, sono molte le occasioni che mi sono lasciata sfuggire,  e avevo pensato che oramai ero così vicina al fondo che difficilmente ne sarei riuscita a venire fuori. Poi questo, ed io di nuovo sogno. Sogno una vita a contatto con altre persone che non siano drogati o spacciatori. Sogno uno stipendio, soldi miei, senza l'obbligo di chiedere. E sogno una casa mia, e una vita senza più alcuna dipendenza. Sogno.
Tutto questo mi spaventa da morire, perchè so che se dovessi fallire sarebbe per me un brutto colpo, e tornerei inesorabilmente nel mio fondo a crogiolarmi. Non mi sento pronta per affrontare un "occasione"non ho avuto tempo di prepararmi, ma dovrò provarci, provarci e riuscire. Sono emozionata e spaventata. Ho perfino paura di spingermi troppo in la con i bei pensieri, perchè più in alto viaggerò con la testa, più mi farò male se cadrò. Questa potrebbe essere una svolta, l'inizio di una nuova vita, oppure una conferma della mia fobia sociale. Ho più paura di questo che dello smettere di drogarmi. Ho paura di espormi. Ho paura.

mercoledì 27 aprile 2011

AMORE ODIO ED EROINA

Una dipendenza, qualsiasi essa sia, ti porta inevitabilmente a prendere decisioni sbagliate, a commettere errori, a far soffrire le persone che ci stanno dietro nonostante tutto, provando a strapparci da questo dannato destino. Non è che si diventa cattivi, è che un tossico ha priorità che la gente di solito non ha, e quindi è difficile, se non impossibile riuscire a capire determinati atteggiamenti. La gente si strugge per amore, e commette le stesse cavolate, se non peggiori, per amore. E infondo l'amore non è altro che una reazione chimica del nostro organismo.Bè, l'Eroina è un po' così, innesca nelle persone un rapporto di amore e odio. Odio poichè vedi quello che stai perdendo, e cosa stai diventando a causa sua, e amore, che provoca una reazione nel tuo organismo che è per te più importante di ogni altra cosa. E' come una donna o un uomo di cui si è innamorati, anche se ti accorgi del male che ti sta facendo, l'ami. Non puoi a farne a meno, anche se si approfitta di te, se ti prende in giro, non puoi fare altro che accettarlo, perchè non riesci ad immaginarti una vita senza quell'amore. Ogni tanto provi a dimenticarla, ma lei ritorna sempre, in un modo o in un altro, e ricomincia a farti promesse a cui credi, perchè questo ti fa sentire così speciale e forte, e tutto il resto non conta, perchè lei ti rassicura sul fatto che andrà tutto bene, e noi non siamo altro che ingenui innamorati con la speranza di valere qualcosa di più.

venerdì 22 aprile 2011

COMUNITA' O NON COMUNITA'

Comunità terapeutiche per Tossicodipendenze. Sono mediamente 3 anni in cui vieni rinchiuso in una struttura dove verrai disabituato dai tuoi vizi. Io ci sono stata in una comunità, per poco tempo, ma ci sono stata. Non facevano altro che farmi fare lavori che col tempo sarebbero diventati meccanici, senza preoccuparsi di farmi seguire un percorso psicologico. In alcune comunità penso che questo avvenga. Ma mi chiedo, ha davvero tutta questa validità sacrificare 3 anni, per poi rischiare di non risolvere niente? Certo, se risolvi ti salvi la vita, ma se il problema della droga deriva da qualcosa di più profondo? Se con la droga si sta cercando di curare malesseri interni e abissali, ha validità imparare meccanicamente a non farsi? O forse queste mie, sono solo scuse per giustificare la paura di entrare, e rimanere per così tanto tempo senza libero arbitrio?

mercoledì 20 aprile 2011

Stralci de "LA SCIMMIA SULLA SCHIENA" (William Burroughs)

"La droga è un'equazione cellulare che insegna al tossicomane verità di validità generale. Io ho imparato molto ricorrendo alla droga: ho veduto la vita misurata in pompette contagocce di morfina in soluzione. Ho provato quella straziante privazione che è il desiderio della droga e la gioia del sollievo quando le cellule assetate di droga la bevono dall'ago. Forse ogni piacere è sollievo. Ho appreso lo stoicismo cellulare che la droga insegna al tossicomane. Ho veduto una cella di prigione piena di tossicomani in preda alle sofferenze per la privazione della droga, silenziosi e immobili, ciascuno nella sua individuale infelicità. Sapevano quanto fosse inutile lamentarsi o agitarsi. Sapevano che fondamentalmente, nessuno è in grado di aiutare il prossimo suo. Non esiste chiave, non esiste segreto in possesso di qualcuno e che possano essere ceduti.

Ho imparato l'equazione della droga. La droga non è come l'alcool o come la marijuana, un mezzo per intensificare il godimento della vita. La droga non è euforia. E' un modo di vivere."

(William Burroughs-La scimmia sulla schiena)





lunedì 18 aprile 2011

UNA PERA

Finalmente a casa. Mi spoglio lasciando cadere la roba che ho addosso dove capita, metterò a posto dopo. Prendo il sacchetto della farmacia con dentro le spade, ne apro una nuova, e prendo una fiala usata dal cassetto.  Tiro fuori dal reggiseno la busta che avevo nascosto, l'ho appena presa dal solito spacciatore, ha detto che la roba è cambiata. Bene, perchè quella di prima non era un gran che. Finalmente!! Era tutto il giorno che aspettavo questo momento! Ora tutto quello di cui ho bisogno e qui, davanti a me. Non mi serve nient'altro in questo momento.
Apro la busta, sento subito l'odore acidulo e amaro tipico dell'eroina, col tempo ho imparato ad apprezzare questo odore. Aveva ragione, è cambiata. Verso nella fiala il contenuto della busta, riempio mezza spada d'acqua, e butto in fiala anche quella, mischio un po', prima di scaldare tutto con l'accendino. Ecco, sta quasi bollendo, viene su un'odore ancora più forte. Il filtro!! Accidenti, dimentico sempre di fare il filtro... così devo farlo dopo rischiando di far cadere tutto!! Va bè, appoggio piano la fiala, e spezzo un piccolo pezzo del filtro della sigaretta, e lo butto dentro la fiala. Ecco fatto! Tiro su, filtrando, tutto quel liquido marroncino con la spada.
Esiste momento migliore per un tossico? Metto la spada tra le labbra, mentre mi lego un braccio con un laccio, in realtà è un pezzo di stoffa elasticizzata, una volta era una calza, ma ormai si è sformata usandola sempre per legarmi il braccio. Adesso sorge un problema... dove mi faccio? Rimpiango i bei tempi in cui avevo le vene ben visibili anche senza laccio... se le avessi adesso le prenderei lanciando la spada in aria e allungando il braccio... ma ormai sono tutte bruciate, e diventa sempre più difficile trovare vene nuove da martoriare. Comunque ne ho una sul dorso della mano, appena sotto il polso, che dovrei riuscire a prendere. Inserisco l'ago. Non la prendo, quindi  provo a cercarla tirando un po' indietro l'ago, e riprovando a prenderla, senza tirare fuori la spada ... niente. Odio quando non riesco a prendermi!! Il braccio sta cambiando colore da quanto è stretto il laccio. Riprovo nella stessa vena, ma un po' più su, inserisco l'ago, e... bingo!! La punta della spada si colora di rosso. Trovata subito, senza neanche bisogno di cercare!! Tiro indietro lo stantuffo e faccio salire un po' di sangue, per assicurarmi di essere in vena, non posso rischiare di buttarla fuori, non tanto per il gonfiore o l'eventuale infezione, ma per il semplice fatto che voglio sentirla bene. Ottimo, sono dentro, il sangue si mischia  alla roba diluita, mi soffermo un secondo a guardare le forme sinuose e i vortici che fanno i due colori liquidi che si mischiano. Spingo piano lo stantuffo, il liquido diminuisce man mano che spingo, sta entrando dentro di me, posso sentire il calore dentro la vena, sento il suo percorso, la sento scorrere dal punto in cui mi sono fatta, fino alla fine del braccio, poi si disperde con un brivido in tutto il corpo. Tiro di nuovo in dietro lo stantuffo per fare un "risucchio", lo faccio sempre. Faccio rientrare del sangue nella spada, e lo ributto giù. Prima di togliere la spada dal braccio aspetto di sentire l'effetto. Dopo appena qualche secondo...ah, eccola!! Sento come prima cosa un calore che mi avvolge la testa. Mi sale in gola il sapore della roba. Un fremito mi percorre tutto il corpo, come fosse una scossa elettrica. Un'orgasmo. La testa mi formicola, e l'eccitazione sale alle stelle.
Ora la botta si è affievolita, lasciando il posto a una sensazione di benessere generale che pervade ogni angolo del mio corpo e della mia mente. Non sento alcun dolore fisico, nè fastidio. Non sento freddo. Tolgo la spada dal braccio, e con una salvietta pulisco il sangue della puntura dal braccio. Sciacquo la spada, e ripongo tutto al proprio posto, ben nascosto, come sempre. Di solito a questo punto comincio a mettere a posto e a pulire casa, carica dalla pera, ma questa volta mi siedo sulla poltrona e mi godo il momento. La roba era buona, e il mio corpo è rilassatissimo. Ora sento che va tutto bene. Penso a tutti i miei problemi, e sorrido, perchè adesso ho la forza di affrontarli, adesso so per certo che tutto si risolverà, ed io sarò felice. Va tutto bene,  e sarà sempre così. D'ora in avanti andrà sempre tutto bene. Sempre, fino alla fine. Sempre, fino alla prossima pera.

(Video Intro-Trainspotting)

Chi ha bisogno di ragioni quando ha l'Eroina!

giovedì 14 aprile 2011

PERCHE' LO FAI?

Non so perchè gli altri lo facciano, io personalmente mi drogo per evitare di pensare. E' sempre stato così. La ragione che mi ha spinto, fin dall'inizio, ad andare dallo spacciatore è: "Oggi non voglio pensare, non voglio pensare a niente."
Alcuni dicono che chi usa droghe non deve avere per forza dei problemi, e che magari si ha solo voglia di divertirsi, ma io penso che se una persona sta già bene, perchè dovrebbe desiderare di alterare il proprio stato emotivo? L'eroina, in particolare, inibisce le emozioni, la sensibilità e i sentimenti, se vuoi inibire quello che hai dentro è perchè quello che provi non ti piace.
Il vero problema, con la droga, è che se non pensi non ragioni, se non ragioni non affronti, e se non affronti accumuli, così quando poi smetti, ti ritrovi a dover affrontare una montagna di problemi tutti insieme. Una vera e propria mazzata! Per questa ragione più il tempo passa, e più è difficile venirne fuori.
La gente pensa che si tratti semplicemente di un brutto vizio, una dipendenza fisica, ma c'è molto di più dietro una tossicodipendenza. In molti non concepiscono cosa ci sia di così difficile nel fare a meno di una sostanza, quando ci sono dei sostitutivi che permettono di evitare del tutto, o quasi, una sofferente carenza fisica. Le persone si sentono spesso in dovere, oltre che in diritto, di giudicare, attribuendo ad una scarsa forza di volontà, la causa del fallimento di una disintossicazione.  Queste persone, spesso, sono le stesse che non riescono a seguire una dieta per più di una settimana, o che da anni, stanno provando a smettere di fumare. Anche voi avete i vostri cerotti alla nicotina che tolgono alla perfezione nervosismo, depressione, mal di schiena, mal di stomaco, brividi, sudore freddo, vomito, agghiaccianti dolori muscolari e ossei... ah, per il fumo non è così pesante? Ma pensa....

mercoledì 13 aprile 2011

CHI SONO?

Chi sono? Sono una drogata. Una tossica. Un'eroinomane. Sono una dalla parte sbagliata, una che fa parte dei cattivi, un nemico. L'ultima persona che vorresti che tuo figlio avvicinasse. Faccio parte della feccia. Sono la persona che mai nessuno vorrebbe essere... perfino io non vorrei essere me stessa.
Sono un cattivo esempio, sono il problema da risolvere, una di quelli che non fa parte della soluzione. Sono una sbandata, una perdente, la pecora nera,  una sventura per la famiglia. Sono la figlia che delude i genitori, il modello da non seguire per fratelli e sorelle. Sono il peggio. La cosa peggiore che, crescendo, sarei potuta diventare. Una drogata. Una drogata vera, di quelli che si bucano con la siringa, e che poi rubano per procurarsi un'altra dose.
 Tra i miei sogni questo non era previsto... chi si sarebbe aspettato di trovarsi a quasi 30 anni con una spada conficcata nel braccio?! Mi fa ancora impressione quando ci penso! La stessa impressione che farebbe a voi, se vi immaginaste in una situazione simile, non pensate... Eppure io sono qui, a combattere contro i miei mostri, e a cercare ogni giorno, di uscire da questo strano mondo, per tornare a vivere una vita vera, con sensazioni e sentimenti veri, non quelli artificiali che ho grazie alle sostanze. 
Ogni giorno è una lotta per riuscire a smettere.
La mia lotta quotidiana consiste nella preparazione, perchè per uscire dalla droga c'è bisogno di una lunghissima preparazione. Ed io mi sto preparando... già assaporo i momenti in cui sarò finalmente libera da questa dipendenza. Li assaporo costantemente, quando vado al sert a ritirare il metadone, quando dormo, quando vado dallo spacciatore, perfino quando mi faccio assaporo mentalmente quei momenti! Bè...che c'è? L'ho detto che ci va una preparazione lunga! Ed è quello che sto facendo. Ogni giorno mi preparo, ogni giorno... da anni!!
Strano come non sembri mai essere la giornata adatta per smettere di drogarsi. Rimando sempre, di giorno in giorno...di domani in domani... e in domani... e ancora in domani, ogni volta con la ferma convinzione che quello dopo sia il giorno giusto.. e forse domani... si, domani sarà certamente quello giusto!
Farò l'ultima pera della mia vita... anche oggi.